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Fairtrade si batte per politiche che rendano il commercio più equo

Per cambiare veramente il commercio globale, le persone che lavorano in agricoltura devono essere al centro delle politiche di tutto il mondo. Attraverso l'advocacy di Fairtrade, esse fanno sentire la loro voce e possono influenzare le decisioni politiche.

Fairtrade as an active participant in COP28
Fairtrade as an active participant in COP28

Fairtrade ha un ruolo importante nel rendere più eque e sostenibili le filiere. Ma la certificazione da sola non può affrontare gli squilibri di potere dell'attuale sistema di mercato. È per questo che stiamo spingendo per un cambiamento politico a lungo termine in direzione di

  • pratiche commerciali più eque e sostenibili,
  • sistemi produttivi caratterizzati da pratiche agroecologiche,
  • mezzi di sussistenza sostenibili,
  • prezzi equi,
  • pratiche commerciali responsabili,
  • resilienza climatica.

Queste questioni riguardano le persone che producono il nostro cibo, i vestiti e altri beni: sono proprio gli agricoltori e i lavoratori a sapere meglio di chiunque altro come affrontarle!

Perciò l'advocacy di Fairtrade è plasmata dai loro diversi punti di vista e dalle loro esigenze. Ognuno dei tre Producer Network (i presidi locali di Fairtrade in Africa, Asia e America Latina) ha strategie regionali di advocacy e mira a influenzare le legislazioni nazionali in materia; delegazioni di agricoltori e agricoltrici Fairtrade fanno regolarmente sentire la loro voce in occasione di eventi di alto livello e le persone più giovani delle cooperative Fairtrade ricevono una formazione per sviluppare le loro capacità di essere leader e portavoce.

Poiché insieme siamo più forti, svolgiamo il nostro lavoro di advocacy in collaborazione con altre organizzazioni: ad esempio, siamo membri del Climate Action Network e della Farmers' Constituency. Svolgiamo attività di lobby insieme ad altre certificazioni volontarie di sostenibilità e siamo membri di ISEAL. La maggior parte del nostro lavoro di advocacy nell'UE è svolto in collaborazione con il Fair Trade Advocacy Office (FTAO) di Bruxelles.

Ecco cosa facciamo in pratica:

  • Monitoriamo e influenziamo i processi politici e legislativi nell'UE e nel mondo.
  • Collaboriamo con gli organismi delle Nazioni Unite e partecipiamo a eventi globali di rilievo.
  • Teniamo relazioni con i responsabili politici.
  • Costruiamo alleanze con le organizzazioni della società civile e altri partner e partecipiamo a iniziative multi-stakeholder.
  • 26,000
    è il numero stimato di lobbisti che lavorano per influenzare la politica dell'UE a Bruxelles, per lo più in rappresentanza di interessi commerciali.
  • <2%
    dei fondi per il clima a livello globale è destinato al’agricoltura famigliare.
Advocacy globale

I numeri

Ecco alcune cifre che danno la misura degli sforzi di advocacy globali.

Quello a cui miriamo. Gli obiettivi di advocacy di Fairtrade

  • Politiche inclusive, partecipative e sociali a beneficio dei piccoli agricoltori e dei lavoratori dei Paesi in cui operiamo: puntiamo a una maggiore partecipazione dei produttori agricoli alla definizione delle politiche, in modo che possano ricevere una quota più equa del valore del commercio globale, progredire verso vite dignitose e passare a sistemi alimentari equi e sostenibili.
  • Riforme politiche che proteggano i diritti umani e ambientali nelle filiere globali: chiediamo leggi e politiche ambiziose in materia di diritti umani e di due diligence ambientale a livello nazionale, europeo e globale, che proteggano i diritti degli agricoltori e dei lavoratori e siano accompagnate da misure che li aiutino a raggiungere la conformità.
  • Fermare le pratiche commerciali sleali: facciamo pressione perchè pratiche commerciali responsabili e rispettose dell'ambiente trovino terreno fertile, sia attraverso leggi e politiche che grazie all’impegno da parte delle aziende.
  • Prezzi equi che coprano i costi della produzione sostenibile e rendano possibili redditi e salari dignitosi: stiamo collaborando con esperti, responsabili politici e aziende, oltre che con la società civile e le organizzazioni di agricoltori, per trovare gli approcci migliori per fare in modo che tutte le persone possano condurre una vita sostenibile.
  • Ridurre le barriere di accesso ai finanziamenti: chiediamo ai donors, alle aziende e ai responsabili politici di garantire che i finanziamenti per il clima assumano la forma di sovvenzioni piuttosto che di prestiti e si concentrino sull'adattamento piuttosto che sulla mitigazione. Vogliamo inoltre che più fondi raggiungano le piccole aziende agricole, per sostenere la conformità alle leggi sulla HREDD e sulla deforestazione, nonché la loro transizione generale verso l'agroecologia.
  • Un ambiente favorevole al commercio equo: vogliamo garantire che coloro che producono in modo sostenibile e investono nella trasparenza e nella tracciabilità siano ricompensati e abbiano un accesso più facile ai mercati - attraverso gli appalti pubblici, le leggi sulla concorrenza o la 

"Molte cose stanno accadendo nelle aziende agricole e i nostri leader politici non ne sono consapevoli. Spesso vengono fatte delle politiche, ma non arrivano direttamente all'agricoltore, rimangono là in alto. Il modo migliore per combattere il cambiamento climatico e altre sfide è coinvolgere direttamente gli agricoltori".

Peter Koech, Cooperativa Kapkiyai, Kenya

Fairtrade chiede un Green Deal globale

Perchè sia equa per tutti, la transizione ecologica europea dovrebbe essere globale e riconoscere l'interconnessione tra le richieste dei consumatori nell'UE e la produzione al di fuori di essa. L'attuale serie di iniziative politiche nell'ambito del Green Deal europeo è di difficile attuazione per chi fa agricoltura e rischia di causare impatti dannosi dal punto di vista ambientale e sociale nei Paesi produttori al di fuori dell'UE, invece di affrontare le disuguaglianze e la povertà. Crediamo fermamente che le politiche ambientali possano funzionare solo se sono radicate nella realtà degli agricoltori, dei lavoratori, delle piccole e medie imprese e dei consumatori.

Chiediamo all'UE di trasformare il Green Deal europeo in un Green Deal globale:

  • Incrementando i finanziamenti a lungo termine per i coltivatori diretti.
  • Perseguendo una giusta strategia di transizione che permetta agli agricoltori di diventare conformi.
  • Riformando le politiche commerciali dell'UE tenendo conto dei piccoli agricoltori.
  • Consentendo al Commercio Equo di svolgere un ruolo nelle politiche commerciali.
  • Trasformando il modello economico dell'UE.

Secondo Fairtrade, le persone che lavorano in agricoltura devono co-progettare le decisioni politiche che riguardano i loro diritti, le loro attività e le loro vite.

Chiediamo a chi fa politica, alle organizzazioni della società civile e alla cittadinanza di unirsi a noi per fare in modo che ci si occupi delle loro sfide.

Insieme possiamo fare in modo che i sistemi alimentari diventino più equi!